domenica 30 ottobre 2016

L'anima frantumata - la terra trema su di noi

Non posso immaginare cosa sta accadendo nell'animo delle persone che stanno vedendo le loro case e i loro paesi crollare sotto la forza devastante della natura.
Non mi permetto nemmeno di immaginarlo. Guardo le immagini nei notiziari e soffro.
Soffro per coloro i quali hanno perso tutto, o rischiano di perderlo se la situazione non cambia.
Piango per le persone che hanno visto la morte da vicino e che sono riuscite a salvarsi abbandonando dietro di sè le rovine che chiamavano casa. Pare che quest'oggi non vi siano stati morti, per fortuna.
Ma la natura ci ha mostrato ancora una volta il suo volto spietato.
Il sisma l'ho vissuto da lontano, da Prato, e nel dormiveglia ho confuso il suo rombo sordo con quello di un grosso camion lanciato in una folle corsa sotto la finestra.
Subito: paura e impotenza. Poi, quando la mente è tornata a funzionare, la domanda: dove ha colpito stavolta.
Tutti i notiziari puntati sulle Marche e sull'Umbria. Dagli audio, dolore e paura. Dai video, polvere e rabbia.
Il sisma ci ha colpiti tutti, di nuovo. E ha continuato a colpire il cuore dell'Italia dei borghi e dei paesi antichi, quelli che tutti concordano essere la nostra insostituibile ricchezza.
Quale futuro, però, possiamo sperare di trovare se la terra su cui abbiamo costruito la nostra storia continua a cercare di inghiottirci? Come possiamo difenderci dalla furia fredda di questa natura?
Il racconto dell'Italia è quello di una competizione continua tra comune e comune, tra borgo e borgo, tra contrada e contrada. Questa gara per la supremazia ha reso lo stivale il luogo unico che il mondo ci invidia. Potere e bellezza sono state le due facce della moneta del nostro paese; ma se la prima ha perso ormai ogni significato, la seconda può ancora essere recuperata.
Non possiamo abbandonare i paesi che la storia ci ha donato, nemmeno se la natura li reclama a sè.
Dobbiamo essere coraggiosi. E per ricostruire in sicurezza questi luoghi, dobbiamo dare tutti una mano.
Sappiamo bene che l'Italia non è mai stata una nazione unita, somigliando piuttosto ad un mosaico di tradizioni e interessi diversi che hanno condiviso solamente il medesimo sfondo.
Ma nella diversità risiede la nostra ricchezza, e se in un elemento possiamo trovare un accordo questo è la solidarietà.
Diamo una mano, collaboriamo per ricostruire. Proviamo a donare quello che possiamo per ricreare ciò che ci è stato tolto con la forza.
Divisi lo siamo sempre stati, e per questa ragione abbiamo potuto abitare così tanti luoghi di una bellezza così disarmante. Ora, però, uniamoci per ricostruire questi luoghi. Poi torniamo pure a litigare.

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