domenica 15 gennaio 2017

Il pensiero in una tazza


Una cara amica, qualche giorno, fa mi ha proposto un piccolo esercizio mentale per valutare quale fosse il prezzo, in Euro, del mio tempo. E' stato sufficiente dividere il mio stipendio annuale netto per il numero di ore che passo lavorando. Mio malgrado, il risultato è stato impietoso.
Qual'è il valore della nostra vita allora? E quale prezzo ha il nostro tempo?
Valore e prezzo sono concetti ben diversi, ma che rischiamo di confondere, se non stiamo ben attenti. Erano quasi le cinque di pomeriggio, e l'atmosfera glaciale dell'inverno lombardo ha costretto la mia mente a porsi queste domande di fronte ad una tazza di the coi pasticcini, forzando il mio corpo ad attendere qualche risposta tra il calore fumante delle foglie ed il sorriso dolce dei biscotti. Così, nella mia pasticceria di fiducia, ho provato a riflettere.
Che valore ha la mia vita? Quali sono gli elementi che la possono arricchire rendendo me, povero stolto, il più ricco tra gli uomini?
Immerso in questi dubbi, e valutata l'ottima qualità dell'infuso in foglia e dei dolcetti, ho provato ad estendere la domanda allargando un po' il campo.
Qual'è il valore della nostra città? E quello della nostra casa?
Che cos'è che rende la nostra megavilla, o le quattro assi di legno che ci proteggono dal freddo, quello che noi chiamiamo casa? Non certo la nostra camera da letto, e nemmeno il nostro soggiorno, anche se magari li abbiamo montati entrambi con fatica, vite per vite, sudando sette camicie per tradurre le istruzioni svedesi inscatolate col mobilio, ed inevitabilmente avanzando qualche pezzo, nascondendolo poi, come si conviene in questi casi, sotto il tappeto.
Tutto questo mi sono chiesto, sorseggiando questo the; e mente cercavo di trovare qualche risposta alla mente risalivano, piano piano, nuove domande, oscurando la poca luce che i miei alambicchi mentali riuscivano a distillare dalla nebbia del dubbio.
Ho provato allora a soffiare un poco per diradare la nebbia, disegnando mentalmente su un'immensa tela un mondo in cui tutto ciò che di acquistabile desideriamo fosse disponibile. Ogni oggetto esistente, presente a nostra richesta senza limiti di spazio e di tempo. Sicuramente un bel vantaggio. Un sogno direi. Tutto quello che vogliamo, finalmente a portata di mano. E' difficile anche solo immaginarlo, me ne rendo conto.
Eppure una vita del genere non avrebbe nessun valore. Quando possediamo tutto, in realtà non abbiamo niente. Gli elementi che possono renderci persone veramente ricche sono altri, e non si possono acquistare.
Il primo è la ricerca della conoscenza, la curiosità, la voglia di imparare e di migliorare.
Il secondo, ancora più importante, sono i nostri affetti. Niente può sostituire le persone che amiamo. Una vita piena di oggetti ma vuota di affetti è un castello senza luce. Le persone che amiamo sono la nostra casa, la nostra città, la nostra stessa vita.
Penso che dovremmo ricordarcelo.
Perchè anche se possediamo tutto la nostra vita non in questo acquisisce valore. Si alza solo il suo prezzo. Ma alla fine, senza i nostri cari, noi non abbiamo niente, noi non abbiamo valore.


Nessun commento:

Posta un commento