mercoledì 9 novembre 2016

Il prezzo del tempo - un'onda di ricordi

Non ho mai avuto una grande memoria. Due secondi dopo essermi presentato a qualcuno ne dimentico il nome e dopo un giorno anche il volto. Ogni singola volta. Con gli appuntamenti, poi, sono un disastro; e non nominiamo nemmeno le date di compleanni e ricorrenze varie.
Il cervello è davvero uno strano animale. Dal nulla capita che si risvegli con un ricordo, persistendo su un'immagine o una sensazione antica che pareva perduta nel vortice della vita. Non si può sentire la mancanza di qualcosa che non si ricorda. Ma la mente fa strani scherzi, e aguzzandosi attraverso la nebbia del tempo a volte consente di scorgere un po' di luce, così che quella partita al campetto, quando ancora i cellulari si chiamavano cabine, sembra sia terminata un battito di ciglia fa.
E' difficile riuscire a ricordare tutte le persone cui si è stati affezionati durante la vita. Ed è anche molto triste non poterlo fare. Gli eventi talvolta ci travolgono e ci sbattono in faccia la fine di amicizie, rapporti e qualche volta amori. Spesso è più semplice smettere di ricordarli. Piano piano, giorno dopo giorno, la fotografia degli eventi si consuma in un foglio di carta velina, sbiadendo poco per volta, come uno scontrino dimenticato  in tasca per troppo tempo.
Altre volte, invece, quello che accade è più semplice: andiamo avanti con la nostra vita, e lasciamo indietro qualcuno. Ciò che negli ultimi tempi mi fa riflettere è la modalità con cui tutto questo ha luogo. Non c'è nessuna scelta, nessun progetto o intenzione. Semplicemente, accade. Il lavoro, lo studio, la distanza e il poco tempo a disposizione ci portano, spesso inconsciamente, a selezionare quale bagaglio di ricordi e di persone portarci dietro.
Se il destino esistesse, potremmo additarlo come colpevole. Ma sarebbe troppo semplice. Guardandoci dentro con un poco di onestà, possiamo scorgere come siano state le nostre azioni e le nostre omissioni ad averci portato dove siamo, in compagnia delle persone con le quali condividiamo il nostro presente.
Il nostro tempo è limitato, e dobbiamo necessariamente scegliere con chi spenderlo. La vita ci spinge a questo. Ed è spaventoso. La facilità con la quale riusciamo ad abbandonare le persone cui siamo affezionate, per andare avanti per la nostra strada, è terribile. Una mancanza di cuore senza pari, a mio parere. Probabilmente si tratta di un meccanismo evolutivo, non saprei.
I miei ricordi più importanti sono quelli delle persone con cui ho condiviso un pezzetto del mio cammino fino ad oggi. Molte di queste persone le ho perdute per ragioni che ho ritenuto essere fatalmente dovute al susseguirsi degli eventi imprevedibili causati dal trascorrere della vita. Ma non è così. Noi abbiamo scelto di perderci, e l'illusione del destino inevitabile cade quando abbiamo la forza di concentrarci a pensare a quello che abbiamo o non abbiamo fatto per mantenere queste persone nella nostra vita, e viceversa.
In pratica, è una pura questione di scelte.
Ma i ricordi, quelli sono imprevedibili. Ci colpiscono all'improvviso e ci riempiono l'anima di nostalgia.
Come colibrì dai colori sgargianti, ci guardano negli occhi e fuggono in un istante. Non possiamo afferrarli, ma nemmeno ignorarli, perchè il loro nido è dentro di noi.
E' la nostalgia che dona loro un colore così vivido, ed oggi, al tempo di internet e dei messaggi istantanei, quando tutto è così semplice e veloce, dovremmo cercare di recuperare questo colore, scrivendo magari a quel vecchio amico che questo colibrì ha a creato con noi.

Amici!

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